“Adotta un detenuto”
“Si devono perseguire i peccati, non i peccatori”
(Sant’Agostino)
L’Associazione IKTUS – ONLUS fa proprio il pensiero di Sant’Agostino (354 – 430 d.C.) “si devono perseguire i peccati, non i peccatori”. Il peccato infatti è opera dell’uomo, mentre il peccatore è opera di Dio. Conseguentemente la condanna deve mirare a far sì che “muoia ciò che ha fatto l’uomo, sia salvato ciò che ha fatto Dio”. Nello spirito di carità cristiana, bisogna disapprovare la colpa e amare l’uomo.
Alla luce di questo atteggiamento, che diventa una scelta programmatica, si vuole dare vita e realizzare l’iniziativa “Adotta un detenuto”.
Il carcere, con i suoi ospiti, dal punto di vista sociale e logistico, è emarginato per ovvi motivi di sicurezza ma anche perché la cultura del sospetto e della condanna prendono il sopravvento su quella della prossimità e del recupero. Occorre invertire la tendenza e creare un nuovo modo culturale e relazionale.
E’ necessario che il detenuto, soprattutto straniero, abbia la possibilità di tessere rapporti che gli permettano di non dimenticarsi d’essere in relazione anche se costretto alla detenzione. Molti di essi non hanno quasi vita sociale con persone all’esterno della struttura perché abbandonati dalla famiglia, perché lontani dalla patria o perché si sono spezzati ed evaporati i legami con le persone care. L’incontro frequente con i familiari, il ricevere da loro lettere e doni, sono, infatti, elementi rassicuranti per il detenuto, tenendo vive le sue aspettative di vita futura. Oltre queste necessità vi sono altri che non dispongono delle risorse necessarie per fare fronte ai bisogni primari come telefonare, scrivere e permettersi l’acquisto di beni necessari quali: biancheria intima, scarpe, asciugamani, tute pigiami e prodotti per l’igiene personale.
Al fine di “visitare” questi bisogni, di sostenere le difficoltà che i detenuti incontrano, di aiutarli nella rieducazione, di facilitare la fase del reinserimento, la IKTUS – ONLUS ha pensato di porre in essere l’iniziativa: “Adotta un detenuto” che nasce nella speranza di favorire, attraverso la prossimità al detenuto, il ripristino della dignità, nonché il reinserimento nel tessuto sociale e nel ristabilimento dell’equilibrio personale.
L’Associazione che farebbe da intermediaria tra volontari e detenuti, propone, sostanzialmente due modalità d’intervento:
Permettere a chi vuole di relazionarsi epistolarmente con un detenuto al fine di farlo uscire dall’isolamento, di sentirsi pensato, accolto ed accompagnato nello sforzo di riacquistare fiducia in se stesso e nelle sue possibilità.
O, in alternativa, offrire un aiuto economico, con una donazione mensile, annuale una tantum, da inviare con apposito C/C postale all’associazione per essere versato sul conto di un detenuto, secondo le modalità dell’ordinamento carcerario.