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domenica, 24 Novembre 2024
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Caritas, emergono le povertà “plurali”

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​​Nel corso del 2014, più di 190 mila persone si sono recate alle 353 mense Caritas di 157 diocesi italiane, per un totale di più 6 milioni 273 mila pasti erogati. Sono alcune delle cifre emerse stamattina, all’Expo, all’incontro organizzato dalla Caritas (ambrosiana, italiana ed europea) sul tema “Diritto al cibo”, l’ultimo di una lunga serie di convegni tenuti a Rho da maggio. Lotta alla fame e diritto al cibo, dunque. Ma i dati raccolti dalla Caritas nel suo “Rapporto 2015 sulla povertà e l’esclusione sociale” dicono che la richiesta pressante di alimenti non esprime un bisogno solamente alimentare, bensì soprattutto economico. Come ha sottolineato Paolo Beccegato, vicepresidente di Caritas italiana, sempre più marcata è la povertà da perdita di risorse, dovuta alla frantumazione della famiglia, alla violenza domestica, alla perdita di lavoro (e conseguentemente di dignità), al gioco d’azzardo. “Una sistematica sottrazione di risorse”, conclude Beccegato.

Quanto all’Europa, i dati dell’Unione europea parlano di 53 milioni di persone che non riescono a soddisfare in modo stabile l’esigenza di un pasto adeguato. Il Rapporto 2015, che non a caso s’intitola “Povertà plurali”, descrive minuziosamente una povertà dai tanti volti, puzzle complesso fatto da molti tasselli che subiscono la pressione di fattori che generano povertà, direttamente e indirettamente, come la corruzione e la concussione, il degrado ambientale, la speculazione finanziaria e altri ancora.

Nel corso della mattinata, con la regia di Paolo Brivio, sono intervenuti anche Walter Nanni (responsabile dell’Ufficio studi Caritas), Silvia Sinibaldi e Jorge Nuño Mayer (Caritas Europa)Michel Roy (segretario generale della Caritas Internationalis), Luciano Gualzetti (vicedirettore della Caritas Ambrosiana) e il vescovo Giuseppe Merisi, fino al 1014 presidente della Caritas italiana. Al termine, sono stati premiati gli studenti vincitori del concorso fotografico nazionale Caritas-Miur “Cibo per tutti: è compito nostro”.

 

Parrocchia San Timoteo
Parrocchia San Timoteohttps://www.santimoteotermoli.it/wp
La Parrocchia di San Timoteo di Termoli fu costituita da Mons. Oddo Bernacchia, con bolla 1/1/1954. La Chiesa di San Timoteo di Termoli è una struttura neogotica con una sola navata, e fu costruita su progetto dell’ing. Ugo Sciarretta. Unica nel suo genere vanta il prestigio d'essere una delle prime chiese costruite in cemento armato senza colonne centrali per questo ha meritato d'essere citata anche nei libri di storia dell'arte. Il vescovo Mon. Oddo Bernacchia avendo dato questo titolo alla neo parrocchia lo fece con l'intendo" di rendere omaggio al diletto discepolo di Paolo, San Timoteo il cui venerato corpo tornava alla luce, nella nostra Cattedrale, nel maggio del 1945 per u na fortuita circostanza.... "La chiesa ad una sola navata si dispiega ampia e solenne; con le pareti solcate dda strutture portanti che accennano ad uno stile leggermente gotico, invita ad elevare lo spirito a Dio nello slancio della preghiera (Mons. Biagio D'Agostino, Termoli e la sua Diocesi, 1978, p.179).
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