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martedì, 3 Dicembre 2024
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Francesco: spendere in armi sporca l’umanità

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Per combattere la fame, la sete, le malattie, le epidemie, la povertà e le schiavitù di oggi occorrerebbe unire forze e risorse, non ricorrere alla guerra. Lo sostiene il Papa che condanna le spese in armamenti. “Uno scandalo” afferma il Pontefice incontrando l’organizzazione di volontariato “Ho avuto sete”, dedita a progetti per l’acqua potabile, soprattutto in Africa

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

L’accesso all’acqua, in particolare a quella potabile, “questione prioritaria per la vita del pianeta e per la pace tra i popoli” che “riguarda tutti”, è lo spunto per Francesco, parlando all’organizzazione di volontariato “Ho avuto sete” che realizza progetti umanitari in varie parti del mondo, per evidenziare che questo e altri problemi della Terra necessitano di un impegno unitario e per condannare la corsa agli armamenti.

E’ uno scandalo spendere in armi

“Certe scelte non sono neutrali” afferma il Papa, e “destinare gran parte della spesa alle armi, vuol dire toglierla ad altro” e “continuare a toglierla ancora una volta a chi manca del necessario”.

È uno scandalo: le spese per le armi. Quanto si spende per le armi: terribile! Non so quale percentuale del Pil, non lo so, non mi viene la cifra esatta, ma un’alta percentuale. E si spende nelle armi per fare le guerre e così – non solo questa, che è gravissima, che stiamo vivendo adesso, e noi la sentiamo di più perché è più vicina, ma in Africa, in Medio Oriente, in Asia, le guerre, continue… Questo è grave. È grave. Creare la coscienza che spendere in armi, in armi, in armi sporca l’anima, sporca il cuore, sporca l’umanità.

Unire forze e risorse per combattere le vere battaglie di civiltà

Ma Francesco denuncia anche l’inutilità di campagne internazionali per combattere i mali del pianeta, quando si continua a ricorrere alla guerra, a camminare indietro e a dover ricominciare ancora.

A che serve impegnarci tutti insieme, solennemente, a livello internazionale, nelle campagne contro la povertà, contro la fame, contro il degrado del pianeta, se poi ricadiamo nel vecchio vizio della guerra, nella vecchia strategia della potenza degli armamenti, che riporta tutto e tutti all’indietro?

Specialmente in Africa, ci sono popolazioni che più di altre soffrono la mancanza di accesso all’acqua potabile, rimarca il Papa, ricordando che “la vita sulla Terra dipende dall’acqua” e che tutti per vivere ne abbiamo bisogno. Da qui l’invito a cercare soluzioni attraverso il dialogo e la collaborazione.

Perché, allora, farci la guerra per conflitti che dovremmo risolvere parlandoci da uomini? Perché non unire piuttosto le nostre forze e le nostre risorse per combattere insieme le vere battaglie di civiltà: la lotta contro la fame e contro la sete; la lotta contro le malattie e le epidemie; la lotta contro la povertà e le schiavitù di oggi. Perché?

Il volontariato una preziosa risorsa

Di fronte a tali problematiche, conclude Francesco, è da apprezzare l’impegno della piccola organizzazione “Ho avuto sete”, che lavora “su un punto critico, e lo fa bene, e nel modo giusto”, come “tante altre realtà di volontariato”. Infine, il Papa sottolinea quanto forte sia il volontariato in Italia, definendolo un’eredità culturale da custodire bene, e ringrazia l’associazione “Ho avuto sete” incoraggiandola ad andare avanti.

Parrocchia San Timoteo
Parrocchia San Timoteohttps://www.santimoteotermoli.it/wp
La Parrocchia di San Timoteo di Termoli fu costituita da Mons. Oddo Bernacchia, con bolla 1/1/1954. La Chiesa di San Timoteo di Termoli è una struttura neogotica con una sola navata, e fu costruita su progetto dell’ing. Ugo Sciarretta. Unica nel suo genere vanta il prestigio d'essere una delle prime chiese costruite in cemento armato senza colonne centrali per questo ha meritato d'essere citata anche nei libri di storia dell'arte. Il vescovo Mon. Oddo Bernacchia avendo dato questo titolo alla neo parrocchia lo fece con l'intendo" di rendere omaggio al diletto discepolo di Paolo, San Timoteo il cui venerato corpo tornava alla luce, nella nostra Cattedrale, nel maggio del 1945 per u na fortuita circostanza.... "La chiesa ad una sola navata si dispiega ampia e solenne; con le pareti solcate dda strutture portanti che accennano ad uno stile leggermente gotico, invita ad elevare lo spirito a Dio nello slancio della preghiera (Mons. Biagio D'Agostino, Termoli e la sua Diocesi, 1978, p.179).
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