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Francesco: siamo una famiglia, a nessuno manchi acqua e cibo

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Il Dicastero per lo sviluppo Umano Integrale, assieme alla Commissione vaticana Covid-19, pubblica un video che riunisce alcuni degli inviti e degli appelli del Papa alla comunità internazionale, perché debelli le cause della fame e tuteli la dignità delle persone e del pianeta

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

Un discorso-mosaico da cui si ricava l’appello di ogni volta: la fame nel mondo è un problema di tutti, sconfiggerla è un imperativo morale planetario e tuttavia non sarà mai un obiettivo davvero raggiungibile se la lotta alla fame non comprenderà anche la tutela dell’ambiente e soprattutto se la “famiglia umana” continuerà ad avere figli e figliastri, persone con troppo cibo disponibile e molte di più con la pancia vuota. È un compendio del magistero del Papa in materia quello che appare nel video prodotto dal Dicastero per lo sviluppo Umano Integrale e dalla Commissione vaticana Covid-19, diffuso in questi giorni di pre-summit Onu sui sistemi alimentari, che termina oggi.

Produrre e consumare diversamente

Il montaggio del video propone in sequenza brani tratti da vari interventi papali lungo gli anni, ma quello che più colpisce è la fluidità che li fa sembrare considerazioni di un unico discorso, una dimostrazione della coerenza con cui Francesco ha affrontato i nodi di una questione complessa come quella del cambiamento dei sistemi alimentari. Era il novembre del 2014 quando affermava nella sede della Fao che “il diritto all’alimentazione sarà garantito solo se ci preoccupiamo del suo soggetto reale, vale a dire la persona che patisce gli effetti della fame e della denutrizione”. Con la conseguenza, dice, di essere chiamati – ma qui il concetto espresso è del 2017, sempre nella sede Fao – “a proporre un cambiamento nello stile di vita, nell’uso delle risorse, nei criteri di produzione e anche nel consumo”.

Il tormento del cibo che manca

Per il Papa dunque “non basta produrre cibo, ma che è anche importante garantire che i sistemi alimentari siano sostenibili e offrano diete salutari e accessibili a tutti” (messaggio per la Giornata dell’alimentazione 2020) e qui arriva una citazione di Giovanni Paolo II e del suo “paradosso dell’abbondanza” enunciato nel ’92 alla Conferenza internazionale sulla nutrizione, paradosso per cui – sintetizza Francesco –“c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare (videomessaggio per l’Expo delle idee – febbraio 2015). E morire per fame è uno dei modi peggiori di essere spogliato della dignità: “Quante madri e quanti padri ancora oggi – si chiedeva Francesco all’udienza generale del 27 marzo 2019 – vanno a dormire col tormento di non avere l’indomani pane a sufficienza per i propri figli!”.

Prendersi cura è il cambio di strada

Il video va a concludere con frasi-appello, là dove Francesco ricorda che “i nostri fratelli più poveri e la nostra madre terra gemono per il danno e l’ingiustizia che abbiamo provocato e reclamano un’altra rotta. Reclamano da noi una conversione, un cambio di strada: prendersi cura anche della terra, del creato”. (udienza generale 16 settembre 2020). Cui segue una preghiera che dilata in certo modo un passaggio del Padre Nostro – “Padre, fa’ che per noi e per tutti, oggi ci sia il pane necessario”. E ‘pane’ sta anche per acqua, medicine, casa, lavoro… Chiedere il necessario per vivere. (udienza generale 27 marzo 2019), per concludere con lo slogan della Campagna lanciata dalla Caritas nel 2013 e che Francesco, Papa da pochi mesi, fa suo nel freddo di una udienza generale del dicembre 2013: “Una sola famiglia umana, cibo per tutti”.

Parrocchia San Timoteo
Parrocchia San Timoteohttps://www.santimoteotermoli.it/wp
La Parrocchia di San Timoteo di Termoli fu costituita da Mons. Oddo Bernacchia, con bolla 1/1/1954. La Chiesa di San Timoteo di Termoli è una struttura neogotica con una sola navata, e fu costruita su progetto dell’ing. Ugo Sciarretta. Unica nel suo genere vanta il prestigio d'essere una delle prime chiese costruite in cemento armato senza colonne centrali per questo ha meritato d'essere citata anche nei libri di storia dell'arte. Il vescovo Mon. Oddo Bernacchia avendo dato questo titolo alla neo parrocchia lo fece con l'intendo" di rendere omaggio al diletto discepolo di Paolo, San Timoteo il cui venerato corpo tornava alla luce, nella nostra Cattedrale, nel maggio del 1945 per u na fortuita circostanza.... "La chiesa ad una sola navata si dispiega ampia e solenne; con le pareti solcate dda strutture portanti che accennano ad uno stile leggermente gotico, invita ad elevare lo spirito a Dio nello slancio della preghiera (Mons. Biagio D'Agostino, Termoli e la sua Diocesi, 1978, p.179).
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