Buona domenica delle palme
28 marzo 2021
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Mc 14,1-15,47
In questa settimana santa, dai giorni che sembrano venirci incontro piano, uno ad uno, generosi di segni e luce, la cosa più bella che possiamo fare è stare accanto alla santità delle lacrime, presso le infinite croci sparse nel mondo, dove il crocifisso vive.
E deporre sull’altare di questa liturgia qualcosa di nostro: un po’ di conforto dato, una lacrima, un’infinita passione per quel Dio che non scende dal legno come farebbe qualsiasi uomo, qualsiasi potente; egli entra nel pieno della morte perché là è risucchiato ogni figlio suo.
Qualsiasi altro gesto ci avrebbe confermato una falsa idea di Dio.
Solo la croce toglie ogni dubbio, abisso dove Dio diviene l’amante e l’Eterno penetra nel tempo come una goccia di fuoco, e divampa.
«Amare significa patire e appassionarsi. E chi ama di più si prepari a patire di più» (S. Agostino).
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