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Il Papa annuncia l’Anno dedicato alla “Famiglia Amoris laetitia”

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Inizierà il prossimo 19 marzo, a 5 anni dalla pubblicazione dell’Esortazione apostolica e si concluderà il 26 giugno 2022 in occasione del X Incontro Mondiale delle Famiglie. Sarà, come annunciato oggi dal Papa all’Angelus, nella Festa della Santa Famiglia, un anno di riflessione e approfondimento dei contenuti del Documento cui Francesco invita tutti ad aderire

Gabriella Ceraso – Città del Vaticano

“Le famiglie del mondo siano sempre più affascinate dall’ideale evangelico della Santa Famiglia e con l’aiuto della Vergine Maria divengano fermento di una nuova umanità e di una solidarietà concreta e universale”. Questo l’auspicio che il Papa esprime per l’anno che verrà che, all‘Angelus di questa domenica, Festa della Santa Famiglia, proclama Anno dedicato alla Famiglia Amoris laetitia, ispirato all’ideale dell’amore coniugale e familiare incarnato da Gesù, Maria e Giuseppe e sottolineato nell’Esortazione apostolica a cinque anni dalla promulgazione. 

Il Figlio di Dio ha avuto bisogno del calore di una famiglia

Dunque la riflessione del Pontefice, prima della preghiera mariana in collegamento dalla Biblioteca del Palazzo apostolico, è tutta dedicata alla Festa odierna che, dopo aver visto la Santa Famiglia dare alla luce e accudire il neonato Gesù, la ammira nella vita di tutti i giorni mentre lo vede crescere nella “gioia” dell’infanzia: 

È bello riflettere sul fatto che il Figlio di Dio ha voluto aver bisogno, come tutti i bambini, del calore di una famiglia. Proprio per questo perchè la famiglia di Gesù, quella di Nazaret è la famiglia-modello, in cui tutte le famiglie del mondo possono trovare il loro sicuro punto di riferimento e una sicura ispirazione.

A Nazaret infatti – come narra la pagina del Vangelo di Luca di oggi – il “bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui”. Tra le mura della Casa di Nazaret, sottolinea ancora Papa Francesco, tra le “premure” della Madre e la “cura” di Giuseppe, Gesù ha potuto vedere la “tenerezza di Dio”. Lì è “germogliata la primavera della vita umana del Figlio di Dio” e si è svolta nella gioia la sua infanzia. 

Famiglia: casa di preghiera, perdono, tenerezza e volontà di Dio

Ed è ancora lì a Nazaret che tutto è racchiuso, a partire dal “valore educativo” del nucleo familiare sul quale il Papa si sofferma, fondato sull’ “amore che sempre rigenera i rapporti”, ma fatto anche di “comunione sincera”, “perdono”, “tenerezza”, “adesione alla volontà di Dio”:

In famiglia si potrà sperimentare una comunione sincera quando essa è casa di preghiera, quando gli affetti sono seri, profondi, e puri, quando il perdono prevale sulle discordie, quando l’asprezza quotidiana del vivere viene addolcita dalla tenerezza reciproca e dalla serena adesione alla volontà di Dio. In questo modo, la famiglia si apre alla gioia che Dio dona a tutti coloro che sanno dare con gioia. 

La Famiglia aperta e portatrice di stimoli positivi

Nella gioia che viene da Dio e dal sapersi donare, la famiglia trova anche – prosegue Francesco – “l’energia spirituale di aprirsi agli altri”, al servizio dei fratelli, alla “collaborazione per la costruzione di un mondo sempre nuovo e migliore; capace, perciò, di farsi portatrice di stimoli positivi e di evamgelizzare con l’esempio della vita. Il Papa non manca poi , parlando a braccio, di ricordare che in ogni famiglia ci sono dei problemi e si litiga, l’importante è fare la pace prima che finisca la giornata perchè “la guerra fredda del giorno dopo è percolosissima”. E ancora, la raccomandazione che sta tanto a cuore al Pontefice, cioè custodire tre parole chiave che sono “permesso”, “grazie”e, “la più difficile da dire”, che è “scusa”:

Perché noi sempre facciamo delle cose brutte e tante volte qualcuno si sente offeso di questo: “Scusami”, “scusami”. Non dimenticatevi le tre parole: “Permesso”, “grazie”, “scusa”. Se in una famiglia, nell’ambiente familiare ci sono queste tre parole, la famiglia va bene.

Richiamandosi ancora alla potenza evangelizzatrice della famiglia, prima di tutte della Sacra Famiglia, Francesco cita l’Esortazione apostolica Amoris laetitia che sottolineava proprio l’ideale dell’amore coniugale e familiare. Il 19 marzo prossimo ricorrerà il quinto anno dalla promulgazione. In questa data il Papa annuncia l’inizio di un anno speciale:

Ci sarà un anno di riflessione sull’Amoris laetitia e sarà un’opportunità per approfondire i contenuti del documento. Queste riflessioni saranno messe a disposizione delle comunità ecclesiali e delle famiglie, per accompagnarle nel loro cammino. Fin d’ora invito tutti ad aderire alle iniziative che verranno promosse nel corso dell’Anno e che saranno coordinate dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Affidiamo alla Santa Famiglia di Nazareth, in particolare a San Giuseppe sposo e padre sollecito, questo cammino con le famiglie di tutto il mondo.

Un cammino di approfondimento affidato alla Santa Famiglia 

Per le famiglie del mondo quest’anno rappresenterà dunque, nelle intenzioni del Papa, un cammino di approfondimento dei contenuti del Documento, frutto dei due Sinodi sulla famiglia svoltisi nel 2014 e nel 2015, siglato il 19 marzo e diffuso l’8 aprile 2016. Un Documento dedicato all’amore nella famiglia, come dice il Chirografo che l’accompagna, per “il bene di tutte le famiglie e di tutte le persone, giovani e anziane”.  Alla Madonna l’auspicio più intimo per tutte le famiglie che aderiranno:

La Vergine Maria, alla quale ci rivolgiamo ora con la preghiera dell’Angelus, ottenga alle famiglie del mondo intero di essere sempre più affascinate dall’ideale evangelico della Santa Famiglia, così da diventare fermento di nuova umanità e di una solidarietà concreta e universale.

Parrocchia San Timoteo
Parrocchia San Timoteohttps://www.santimoteotermoli.it/wp
La Parrocchia di San Timoteo di Termoli fu costituita da Mons. Oddo Bernacchia, con bolla 1/1/1954. La Chiesa di San Timoteo di Termoli è una struttura neogotica con una sola navata, e fu costruita su progetto dell’ing. Ugo Sciarretta. Unica nel suo genere vanta il prestigio d'essere una delle prime chiese costruite in cemento armato senza colonne centrali per questo ha meritato d'essere citata anche nei libri di storia dell'arte. Il vescovo Mon. Oddo Bernacchia avendo dato questo titolo alla neo parrocchia lo fece con l'intendo" di rendere omaggio al diletto discepolo di Paolo, San Timoteo il cui venerato corpo tornava alla luce, nella nostra Cattedrale, nel maggio del 1945 per u na fortuita circostanza.... "La chiesa ad una sola navata si dispiega ampia e solenne; con le pareti solcate dda strutture portanti che accennano ad uno stile leggermente gotico, invita ad elevare lo spirito a Dio nello slancio della preghiera (Mons. Biagio D'Agostino, Termoli e la sua Diocesi, 1978, p.179).
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