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Antonella Clerici: avevo perso le speranze di diventare mamma, Maria mi ha aiutato

Nell’ultimo numero del settimanale Maria con te troviamo una bella intervista ad Antonella Clerici, conduttrice televisiva e volto famosissimo della RAI.

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In una recente intervista la conduttrice Antonella Clerici racconta il suo legame con la Madonna. Un giorno al Santuario della Vergine di Montallegro le disse: “Tu sai cos’è giusto per me”. E qualche mese dopo scoprì di essere incinta.

Nell’ultimo numero del settimanale Maria con te troviamo una bella intervista ad Antonella Clerici, conduttrice televisiva e volto famosissimo della RAI.

La carriera di Antonella Clerici

L’Antonellina nazionale, classe 1962, è nata e cresciuta a Legnano e ha ricevuto dalla famiglia una educazione religiosa. Dopo aver iniziato la sua carriera occupandosi di programmi sportivi, la sua notorietà è esplosa conducendo su Rai1 dal 2000 al 2018 La prova del cuoco, con cui ha riscosso tale seguito di pubblico da essere chiamata a cimentarsi con trasmissioni di prima serata come il Festival di Sanremo 2005, Il treno dei desideriTi lascio una canzoneTutti pazzi per teleil Festival di Sanremo 2010, Sanremo Young, il remake di Portobello e lo Zecchino d’oro 2019.Ora è in tv con il programma È sempre mezzogiorno dove coniuga la passione per la cucina e l’amore per la natura.

Mamma di Maelle

Un percorso di vita connotato da straordinari successi, che si è felicemente completato il 21/2/2009 con la nascita all’età di 46 anni compiuti della figlia Maelle. (La storia della sua maternità è stata difficile soprattutto per l’età in cui ha cercato di diventare mamma: a quel che è dato sapere, si è sottoposta a stimolazione oromonale per concepire naturalmente con l’allora compagno la figlia, tanto desiderata, ancora più dopo aver subito un aborto spontaneo. Proprio per questa sua difficoltà la Clerici ha parlato con franchezza alle donne invitandole a non rimandare troppo l’appuntamento con la maternità. NdR)

Dissi alla Vergine Maria: “Tu sai cos’è giusto per me”

Nell’intervista rilasciata al giornalista del settimanale Antonella Clerici racconta come si sia recata a Rapallo, al Santuario della Vergine di Montallegro, poco prima di rimanere incinta.

Da tanto tempo desideravo diventare mamma, avevo quasi perso ogni speranza. Quel giorno nella basilica, di solito affollata, non c’era nessuno. Stavo sola, davanti all’immagine della Madonna, senza chiederle nulla. Le dissi solo: “Tu sai cos’è giusto per me”. Qualche mese dopo sono rimasta incinta della mia bambina.

“Grazie alla Madonna ho sempre superato tutte le difficoltà”

Questa confidenza lascia trasparire l’esistenza da tempo di un dialogo con la Vergine, stimolato dalla madre che d’estate la portava tutti gli anni in vacanza a Rapallo, dove era d’obbligo andare in pellegrinaggio in quel santuario mariano.

Tutte le volte che le ho parlato, da Maria ho sempre ricevuto risposta, senza bisogno di chiederle nulla: ho lasciato fare a lei perché sa quello che è giusto per me. Grazie alla Madonna ho sempre superato tutte le difficoltà.

Antonella Clerici: la Vergine mi ha insegnato ad andare oltre le apparenze

E a proposito di quale insegnamento abbia tratto dal suo rapporto con la Vergine afferma lucidamente:

Da lei ho capito che nella vita bisogna guardare oltre le apparenze: ogni cosa che accade ha un suo perché che dobbiamo cercare di capire, di affrontare. Come lei, ho sempre guardato avanti in modo positivo. Maria ci insegna che non dobbiamo lamentarci o crogiolarci nel dolore perché questo condiziona il nostro atteggiamento nei confronti della vita.

“La fede mi dà la speranza di una vita oltre la vita”

Alla domanda se ha mai messo in dubbio la sua fede Antonella Clerici risponde, come il suo solito, con grande sincerità:

No, mai. Anche nei momenti più difficili della mia vita, come quando mia madre se ne è andata, ho sempre sentito che esiste un’altra vita dopo la morte. (…) la fede mi dà la speranza di una vita oltre la vita. D’altronde che vita sarebbe se non credessimo nell’immortalità dell’anima? Tutto si ricondurrebbe a ben poca cosa. Recentemente una mia amica ha perso la figlia di vent’anni e quando succedono queste cose qualche dubbio mi viene. Però subito dopo penso a come siamo piccoli rispetto al grande disegno che Dio ha per noi. Nel nostro destino c’è sempre un motivo che dobbiamo accettare, pur non essendo sempre in grado di capirlo.

Due anni fa Antonella ha deciso di cambiare vita: ha lasciato la conduzione della Prova del cuoco e per motivi sentimentali si è trasferita a Carpeneto (AL), in campagna, a costo di compromettere la sua carriera.“La natura ci trasmette una grande spiritualità”

Alla domanda se è felice di questa scelta risponde:

Sì, molto. Ho trovato l’amore in tarda età e ho voluto allontanarmi dai ritmi frenetici della metropoli: ha sempre un senso voler seguire la strada del cuore. Tornare in provincia e riscoprire i suoi valori ha fatto bene a me e alla mia bambina. Durante il lockdown facevamo lunghe passeggiate nel bosco e incontravamo a debita distanza altre persone, ci salutavamo con un sorriso. La natura ci trasmette una grande spiritualità.

Vorrei andare a Lourdes

Il santuario mariano a cui è più affezionata è quello della Madonna della Neve a Iseo ma oggi sogna di andare in pellegrinaggio alla grotta di Massabielle:

Mi chiamo Antonella per la devozione dei miei genitori verso sant’Antonio di Padova, poi Maria Cristina in suo onore. (…) tutte le volte che entro in chiesa e vedo un’immagine di Maria mi fermo e prego. Ora vorrei andare a Lourdes.

Parrocchia San Timoteo
Parrocchia San Timoteohttps://www.santimoteotermoli.it/wp
La Parrocchia di San Timoteo di Termoli fu costituita da Mons. Oddo Bernacchia, con bolla 1/1/1954. La Chiesa di San Timoteo di Termoli è una struttura neogotica con una sola navata, e fu costruita su progetto dell’ing. Ugo Sciarretta. Unica nel suo genere vanta il prestigio d'essere una delle prime chiese costruite in cemento armato senza colonne centrali per questo ha meritato d'essere citata anche nei libri di storia dell'arte. Il vescovo Mon. Oddo Bernacchia avendo dato questo titolo alla neo parrocchia lo fece con l'intendo" di rendere omaggio al diletto discepolo di Paolo, San Timoteo il cui venerato corpo tornava alla luce, nella nostra Cattedrale, nel maggio del 1945 per u na fortuita circostanza.... "La chiesa ad una sola navata si dispiega ampia e solenne; con le pareti solcate dda strutture portanti che accennano ad uno stile leggermente gotico, invita ad elevare lo spirito a Dio nello slancio della preghiera (Mons. Biagio D'Agostino, Termoli e la sua Diocesi, 1978, p.179).
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