TERMOLI. “Vite in circolo”, il libro uscito alla vigilia dell’emergenza coronavirus prefigura tutta l’importanza delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, a 75 anni dalla nascita delle Acli, per l’Italia che saremo chiamati a ricostruire. L’opera è stata presentata ieri mattina alla Cala Sveva, a cura di Emiliano Mafredonia, vice presidente nazionale Acli, alla presenza dell’autore, di don Benito Giorgetta e di Michele Marone, assessore regionale alle Politiche sociali e come moderatrice la collega Rita D’Addona.
Un libro davvero interessante che racconta tante storie di strettissima attualità e argomenti anche di cui si parla molto spesso in questi anni, temi soprattutto di disagi sociali e molto altro, storie vere di ogni giorno della nostra vita: «L’impegno nel fare e fare bene. La fatica di mettere la propria esperienza in comune con altri. La volontà di creare spazi dove condividere la propria crescita sociale. La vita che intrecci con gli amici, con i tuoi concittadini. L’amore per il tuo paese. La speranza di creare una comunità coesa. L’attesa per un lavoro decente. La fede che è inquietudine presente e speranza lieta, il conoscere, che diviene sete di giustizia. Di questo parla “Vite in circolo”. Un libro di racconti che s’intrecciano nell’esperienza di chi frequenta un luogo particolare: i circoli Acli. Luoghi carichi di storia perché parte di un’associazione che nel tempo ha maturatoesperienze di incontro e agito nella società italiana e nella Chiesa, restando fedele alla democrazia e al lavoro. Il libro è scritto in modo semplice e comprensibile da una persona che vissuto il reale. E’ un libro che risveglia le coscienze di molti, sono raccontate storie di uomini e donne che alla fine vogliono essere una preghiera, un canto al Signore.