di Don Benito Giorgetta
«Con la morte di don Stellerino D’Annibballe, presbitero ottantanovenne della chiesa locale di Chieti-Vasto, si è spento definitivamente il segnale radiotelevisivo della “Cattedrale dell’etere” come lui, amabilmente definiva la sua attività di promotore radiotelevisivo per la diffusione della Parola di dio, la predicazione e l’evangelizzazione. Precursore intuitivo e sapiente, è stato in loco e non solo prosatore di un nuovo modo di annunciare il Vangelo in un mondo che cambiava allorquando lui ha iniziato a percorrere vie allora sconosciute e per altro ritenute temerarie. Non curante di ogni critica che gli pioveva addosso è stato capace di continuare con sapienza, saggezza, generosità e dedizione il camino intrapreso utilizzando la via dell’etere per predicare Cristo “sui tetti”.
Non sono mancati sacrifici, rinunce, scelte eroiche, lavoro indefesso. Nulla lo ha fermato e tantomeno scoraggiato. La sua amabile affettuosità, il suo garbo comportamentale, la sua sagacia, il suo intuito e le sue capacità intellettuali lo hanno spinto a continuare fino a quando ha potuto. Ha perfino abitato l’etere mondiale quando, con la piattaforma Sky, riusciva a mandare il suo segnale Trsp (Teleradiosanpietro), così si chiamava la sua “creatura” televisiva, in tutto il modo abitando, a pieno titolo, l’etere parabolico. Le ristrettezze economiche, il cambiamento tecnologico, da segnale analogico a quello digitale, lo hanno messo fortemente in crisi, fino alla decisione, a cui mai sarebbe voluto arrivare, di rinunciare al segnale, rottamando Trsp ma rifugiandosi immediatamente nella modalità on line fondando “Misericordia Tv”. Infine la malattia gli ha impedito di seguire personalmente, come avrebbe certamente fatto se le forze lo avessero accompagnato, la fatica di portare avanti le trasmissioni e i palinsesti posti in essere.
Chi scrive è stato testimone, collaboratore, direttore della parte giornalistica di Trsp e del periodico “Predicatelo sui tetti”. Mi sono onorato della sua stima, del suo incoraggiamento a prendere le sue redini, ma ormai il tempo era passato e gli interessi furono altri fino a, malincuore, rinunciare ad ogni forma di collaborazione. Durante il periodo della malattia, della sofferenza e della solitudine in qualche sporadica visita ripeteva, indomito, sempre lo stesso desiderio continuare, continuare a predicare, annunciare la Parola di dio col mezzo televisivo.
Quanta compagnia ha fatto Trsp allorquando abitava ogni casa ed era la colonna sonora di tante innumerevoli famiglie molisane abruzzesi pugliesi e campane. Non solo gli anziani e i alati impediti ad andare a essa seguivano le trasmissioni ma anche molti altri familiari ben felici di vedere i loro congiunti impegnati nell’ascolto e nella partecipazione alla vita di questa emittente televisiva che in qualche modo si prendeva cura di loro. Il fiore all’occhiello era “Quaresima tempo di rinnovamento” quando ogni giorni dei quaranta della quaresima invitava nei suoi studi televisivi tutti i vescovi dell’Abruzzo e del Molise unitamente a tanti presbiteri che si rendevano disponibili per questo servizio.
Grazie don Stellerino per il tuo coraggio, i tuoi sacrifici, i tuoi insegnamenti, il tuo esempio di stile di vita sacerdotale donata in modo gioioso, dedito e ricco di tanta umanità che dai tuoi gesti, dalle tue parole sprizzavano abbondanti irrorando ogni sofferenza, ogni lotta, ogni ferita. Quante volte ho partecipato alle tue telefonate in favore di chi aveva bisogno di aiuto, di incoraggiamento, di sostegno. Anche se chiedevi sempre e a tutti, per i bisogni, non pochi, di Trsp, mai eri avaro nei confronti di chi bussava alla porta del tuo cuore e finanche del tuo portafoglio. Il tuo cuore è stato grande e generoso. Grazie per averci fatti partecipi di tanta umanità che passava attraverso il tuo stile cristiano e sacerdotale. Continua a sorriderci, continua ad inviarci il tuo segnale, continua ad annunciare, prega per noi colui che tu ora vedi e che per tanto tempo hai indicato e rincorso. La Vergine Maria di cui eri tanto innamorato, unitamente alla santa Eucaristia siano, ora la tua sazietà. A Dio caro don Stellerino. E, grazie.