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sabato, 21 Dicembre 2024
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Il sogno di Dio: odorare di umanità. IV Domenica di Avvento – B

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IL VANGELO STRABICO

IV Domenica di Avvento – B

(2 Samuele 7,1-5.8-12.14.16; Romani 16,25-27; Luca 1,26-38)

A  cura di Benito Giorgetta

Il sogno di Dio: odorare di umanità

Ascoltiamo il Vangelo:

“In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei”.

Un incontro. Dio e la creatura; il Padre e la figlia; l’Onnipotente e una fanciulla. La proposta e la risposta. La forza dell’amore di Dio e la disponibilità accogliente di una donna.

Ogni incontro, per essere tale, necessita di due elementi. Il meridiano e il parallelo individuano un punto geografico. Un uomo e una donna stabiliscono una relazione generativa. I gameti danno inizio, con la scintilla della vita, ad una nuova e irripetibile esistenza umana. Mai prima dell’annuncio dell’angelo, alla vergine nazaretana, s’era avuto un incontro tra la divinità e l’umano. Un abbraccio così intenso, vero ed intimo, che addirittura è diventato Persona nella nascita di Gesù. Dio si propone, irrompendo nella vita di una ragazza semplice e sconosciuta e, dopo il suo assenso, mette radici nella storia umana. Un ricamo relazionale fatto di ordito e trama. Dio e la donna, il Creatore e la creatura.

L’Incarnazione, è squisitamente un atto umano, perché Dio non può nascere, diventa un miracolo, affermando l’onnipotenza divina che si piega fino a raggiungere un grembo per attecchire a radicarsi nell’umano, nella storia. Dio, inizio perpetuo, datore di ogni forma di vita, prende vita, inizia l’avventura umana, confuso, mimetizzato, come ogni altro uomo.

Ecco celebrato e portato a compimento l’incontro più grande di tutta la storia umana: il desiderio di Dio, la sua fame che diventa realtà, prende corpo e vita attraverso la disponibilità di una donna che diventa Madre. L’elemento divino del desiderio salvifico e la disponibilità e docilità creaturale di Maria si sposano e diventano generativi. “Dio sceglie un grembo di donna, che entra nel nostro fiume di santi e peccatori, in questa corrente gravida di fango e pagliuzze d’oro; che si dirama per tutte le vene del mondo, fino agli ultimi rami della creazione”(Ermes Ronchi).

Così si avvera il sogno di Dio di piantare la sua tenda in mezzo a quella degli uomini per odorare di umanità. Uomo tra gli uomini per salvare gli uomini. Si fa malattia per ridare salute, vita, gioia e la certezza d’essere amati da lui. Chi, corrispondendo al suo amore, testimonia tutto questo diventa grembo, madre, perché lo rende vivo, presente. Aiuta Dio a sognare e fa prendere corpo al suo sogno.

Parrocchia San Timoteo
Parrocchia San Timoteohttps://www.santimoteotermoli.it/wp
La Parrocchia di San Timoteo di Termoli fu costituita da Mons. Oddo Bernacchia, con bolla 1/1/1954. La Chiesa di San Timoteo di Termoli è una struttura neogotica con una sola navata, e fu costruita su progetto dell’ing. Ugo Sciarretta. Unica nel suo genere vanta il prestigio d'essere una delle prime chiese costruite in cemento armato senza colonne centrali per questo ha meritato d'essere citata anche nei libri di storia dell'arte. Il vescovo Mon. Oddo Bernacchia avendo dato questo titolo alla neo parrocchia lo fece con l'intendo" di rendere omaggio al diletto discepolo di Paolo, San Timoteo il cui venerato corpo tornava alla luce, nella nostra Cattedrale, nel maggio del 1945 per u na fortuita circostanza.... "La chiesa ad una sola navata si dispiega ampia e solenne; con le pareti solcate dda strutture portanti che accennano ad uno stile leggermente gotico, invita ad elevare lo spirito a Dio nello slancio della preghiera (Mons. Biagio D'Agostino, Termoli e la sua Diocesi, 1978, p.179).
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