Cosa ci può insegnare un anziano sacerdote gettato a terra mentre distribuiva la Comunione
Tempo fa mi è capitata sulla scrivania questa fotografia, che mi ha fatto fermare a riflettere.
Negli Stati Uniti alcuni vorrebbero vedere le religioni – tutte le religioni, non solo il cristianesimo – rimosse dalla pubblica piazza. Il giornalista Frank Bruni ha affermato: “Sostengo il diritto delle persone di credere e di dire quello che vogliono – tra i loro banchi, a casa loro e nel loro cuore”, riducendo il concetto di “tolleranza” a silenzio e invisibilità.
LEGGI ANCHE: Papa Francesco: crudeli o “educate”, persecuzioni sono il pane della Chiesa
La posizione di Bruni, tuttavia, è per il momento minoritaria, e i cristiani negli Stati Uniti sono abbastanza tranquilli, ma in altri luoghi, come il Vicino e Medio Oriente e alcune parti dell’Asia, la situazione è radicalmente diversa.
Quello che vediamo in questa immagine è un sacerdote anziano, attaccato e gettato a terra mentre stava distribuendo la Comunione ma preoccupato solo di raccogliere e proteggere la Santa Eucaristia.
Secondo UCA News, l’episodio è avvenuto l’8 agosto 2012 nel villaggio di Gangjeong, sull’isola di Jeju, in Corea del Sud.
Il sacerdote, padre Bartholomew Mun Jung-hyun, stava celebrando la Messa alle porte di una controversa base navale che il Governo stava costruendo nella zona. Stava distribuendo la Santa Comunione quando le autorità hanno fatto irruzione e hanno iniziato a picchiare i presenti, incluso il sacerdote, gettandolo a terra.
LEGGI ANCHE: Quali sono i 10 Paesi dove i cristiani sono più perseguitati?
Di fronte alle voci secondo le quali l’Eucaristia gettata a terra era stata calpestata da un poliziotto, la diocesi di Cheju ha chiesto subito delle scuse, ma la Polizia ha negato tutto.
Come ha affermato un editore di Aleteia, questa immagine dice del sacerdozio molto di più di mille trattati teologici. È verissimo, e dovrebbe far pensare i (pochi ma rumorosi) cristiani tentati di gridare “Persecuzione!” in casi come quello della protesta negli Stati Uniti contro Starbucks, che a Natale aveva tolto tutti i simboli natalizi dai suoi bicchieri lasciando solo il colore rosso, assumendo un atteggiamento secolare.
Se e quando arriverà la vera persecuzione, non avrà certo la forma di un bicchiere rosso da cui si può bere o meno.
E in quel momento spero che riusciremo a ricordare un sacerdote in un piccolo villaggio della Corea del Sud che ha risposto a una minaccia pensando non a sé, ma solo al Corpo di Cristo – con un’umiltà che rende gloria a Dio.
Elizabeth Scalia è la responsabile dell’edizione inglese di Aleteia