Quando Gesù venne interrogato da Pilato, affermò che chiunque è dalla verità ascolta la sua voce. E prima ancora aveva detto di essere lui stesso la verità e che la verità avrebbe reso libero colui che la ascolta. La verità ci farà liberi.
Bellissimo sogno. Essere liberi. E chi non lo desidera? E tuttavia siamo davvero lontanissimi. Siamo schiavi di un mondo che ci condiziona, ci imprigiona dentro schemi mentali difficili da scardinare. Così, cercare la verità significa spesso rimanere soli, sbandati, criticati, perché viviamo in un mondo di bugie e di falsi ideali. “Se non fai così, se non ti adegui, se non ti pieghi a compromessi sei tagliato fuori, sei espulso dal gruppo, sei nel deserto dell’anima”.
Anche all’interno del cristianesimo, della chiesa, spesso è la stessa cosa: i paletti all’interno dei quali puoi muoverti sono ben fissati nel terreno del tuo cammino e, ti piaccia o no, il tragitto è segnato e non puoi percorrere strade alternative.
“Il cristianesimo del “secondo me” è inaccettabile: devi adeguarti alle direttive della santa madre chiesa. Pazienza se non ti piace, se ti sembra discutibile, anacronistico, sbagliato.
Se lo vedi nero, ma la chiesa mi dice che è bianco, devi credere che è bianco. Punto e basta!”
Mettevo in dubbio questo atteggiamento acritico sin da quando ero ragazzo. Ho discusso animatamente con amici più “allineati” e mi sono piegato ai precetti pur con scarsa convinzione. Poi sono cresciuto, ho pregato, ho studiato, mi sono posto mille domande ed alla fine ho accettato che non per tutte ci sono risposte. Meglio, però, la non risposta che una verità parziale. Meglio rimanere nel buio della inconoscenza piuttosto che accettare supinamente quello che la mia ragione si rifiuta di credere.
Prima ero assalito da dubbi, incertezze e paure. Poi ho ripensato ad Abramo che ha avuto il coraggio di mettersi in discussione perché la fede dei padri non soddisfaceva le sue pretese di verità. Ha lasciato tutte le certezze facili e si è messo in cammino. Ha pagato cara la sua scelta: insicurezze, strade e percorsi sbagliati, solitudine profonda e domande senza risposta. Però ha conquistato la sua libertà.
La libertà ha un prezzo che si deve pagare e come Abramo, peregrinando lungo i percorsi della vita, scoprirai che non sei solo. Esiste un mondo di soli che ricercano e pretendono di essere liberi. E tutti insieme percorrono strade sconosciute e deserti aridi, nel silenzio pesantissimo di un Dio che non si fa sentire né vedere eppure sappiamo che c’è, che è lì con noi e ci accompagna.
Non sappiamo se Abramo abbia mai avuto la certezza della scoperta, probabilmente no, perché Dio è davvero irraggiungibile. Però ha vissuto, ha pianto e gridato la sua incapacità e quando ha incontrato qualcuno che come lui era alla ricerca ha condiviso attimi di felicità ed ha ricominciato con più vigore il suo cammino.
Non pretendo di raggiungere la verità, ma stare solo dalla sua parte perché so di certo che basterà questo per essere liberi.
Saverio Schirò