ORE 13 Il Papa è a pranzo con 12 giovani nell’Arcivescovado di Cracovia.
ORE 10.45 Papa Francesco nell’omelia della Messa celebrata a Cracovia nel Santuario intitolato a San Giovanni Paolo II rivolgendosi a cardinali, vescovi, sacerdoti e religiosi che gremivano la chiesa decorata dai mosaici di Mark Rupnik si è rivolto idealmente a ognuno di loro come singolo discepolo del Vangelo.
Bergoglio ha chiesto di fuggire sempre «le situazioni appaganti che lo metterebbero al centro, non si erge sui traballanti piedistalli dei poteri del mondo e non si adagia nelle comodità che infiacchiscono l’evangelizzazione; non spreca tempo a progettare un futuro sicuro e ben retribuito, per non rischiare di diventare isolato e cupo, rinchiuso nelle pareti anguste di un egoismo senza speranza e senza gioia».
(Nella foto la reliquia di san Giovanni Paolo II)
E ancora, il Papa riferendosi ha tratteggiato le caratteristiche del pastore dedito alla missione di evangelizzazione: «Contento nel Signore, non si accontenta di una vita mediocre, ma brucia del desiderio di testimoniare e di raggiungere gli altri; ama rischiare ed esce, non costretto da percorsi già tracciati, ma aperto e fedele alle rotte indicate dallo Spirito: contrario al vivacchiare, si rallegra di evangelizzare».
Il Papa ha rilanciato il suo invito ad una chiesa aperta, a partire da quell'”aprite le porte” con cui Giovanni Paolo II diede inizio al proprio pontificato. Tuttavia, ha osservato, “nella nostra vita di sacerdoti e consacrati può esserci spesso la tentazione di rimanere un pò chiusi, per timore o per comodità, in noi stessi e nei nostri ambiti”. Ma la direzione deve essere “a senso unico: uscire da noi stessi”, e si tratta “di un viaggio senza biglietto di ritorno”, “un esodo dal proprio io, perdere la vita per Cristo”.
In un altro dei passaggi dell’omelia il Papa ha citato anche il discepolo Tommaso, «piuttosto ostinato, che un pò ci assomiglia e ci risulta anche simpatico». «Il discepolo – ha sottolineato – non esita a porsi domande, ha il coraggio di abitare il dubbio e di portarlo al Signore, ai formatori e ai superiori, senza calcoli e reticenze». La misericordia di Dio, ha detto in un ulteriore passaggio «è un libro aperto», e «ciascuno di noi custodisce nel cuore una pagina personalissima del libro della misericordia di Dio: la storia della nostra chiamata, la voce dell’amore che ha attirato e trasformato la nostra vita, portandoci a lasciare tutto sulla sua Parola e a seguirlo». «Continuare a scrivere il suo Vangelo d’amore”, la consegna finale, come Tommaso».
ORE 10.15 Papa Francesco al Santuario di san Giovanni Paolo II sta celebrando la Messa per i sacerdoti, i religiosi, i consacrati, i seminaristi.
ORE 10 Papa Francesco è arrivato al Santuario di san Giovanni Paolo II, cuore del centro «Non abbiate paura», sorto tra il 2013 e il 2015, che comprende anche il museo Giovanni Paolo II, una torre d’osservazione, un centro per conferenze, una casa per pellegrini e un centro di riabilitazione.
Su questo terreno si trovavano gli stabilimenti di soda Solvay, dove lavorò da giovane Karol Wojtyla durante la Seconda Guerra Mondiale: nel 1940 fu impiegato nel locale della cava e l’anno successivo fu trasferito alla depurazione delle acque.
ORE 9.30 Sempre al Santuario della Divina Misericordia Papa Francesco ha attraversato la Porta della Misericordia e ha confessato cinque giovani, uno per ogni continente, prima di trasferirsi al santuario di san Giovanni Paolo II, a un chilometro di distanza, fatto costruire dal cardinale Dziwisz.
ORE 8.30 Papa Francesco ha iniziato la sua quarta giornata in Polonia visitando il luogo centrale della devozione al culto della Divina Misericordia, il Santuario a esso dedicato, che sorge a Lagiewniki, quartiere a sud di Cracovia.
In “papamobile”, il Papa si è recato nel convento dove è sepolta Santa Faustina e ha visitato la cappella della santa, canonizzata nel 2000 da Giovanni Paolo II, acclamato dalle suore.
Si è fermato qualche istante in preghiera nella cappella della mistica della Divina Misericordia, Santa Faustina Kowalska, quindi ha salutato i presenti con queste parole a braccio: «Il Signore, oggi, ci vuol far sentire ancora più profondamente la sua grande misericordia».
«Non allontaniamoci mai da Gesù! Anche se pensiamo che per i nostri peccati e le nostre mancanze siamo i peggiori… Così ci preferisce Lui; così la sua misericordia si sparge. Approfittiamo di questo giorno per ricevere tutti la misericordia di Gesù.
Preghiamo tutti insieme la Madre della Misericordia».