L’avvento, e cioè l’Arrivo, è il periodo di quattro settimane che precede il Natale. Fa parte delle festività del ciclo natalizio ed è un periodo di preparazione al Natale.
I popoli di religione cristiana che celebrano la nascita di Cristo si preparano al Natale durante l’Avvento con il digiuno e la preghiera.
LA CORONA DELL’AVVENTO
Per segnare l’avvicinarsi del giorno in cui si ricorda la nascita di Cristo, il 25 dicembre, le comunità cristiane utilizzano la corona dell’Avvento.
La disposizione di quattro ceri su una corona di rami sempre verdi è divenuta il simbolo dell’Avvento nelle case dei cristiani. La corona di Avvento, con il progressivo accendersi delle sue quattro luci, domenica dopo domenica, fino alla solennità del Natale, è memoria delle varie tappe della storia della salvezza prima di Cristo e simbolo della luce profetica che via via illuminava la notte dell’attesa fino al sorgere del Sole di giustizia (cf. Ml 3, 20; Lc 1, 78).
La sua origine va ricercata presso i Luterani della Germania orientale. La corona d’Avvento può essere considerata la continuazione di antichi riti pagani che si celebravano nel mese di yule (dicembre) con luci. Nel sec. XVI divenne simbolo dell’Avvento nelle case dei cristiani. Questo uso si diffuse rapidamente presso i protestanti e i cattolici. Successivamente fu impiantato anche in America. La corona d’Avvento è costituita da un grande anello fatto di fronde d’abete (si usa anche il tasso o il pino, oppure l’alloro). E sospesa al soffitto con quattro nastri rossi che decorano la corona stessa. Può anche essere collocata su di un tavolo.
La tradizione vuole che essa sia di forma circolare poiché il cerchio è, fin dall’antichità, un segno di eternità e unità. Il cerchio non ha inizio né fine. È interpretato come segno dell’amore di Dio che è eterno, non avendo inizio né fine. Il cerchio simboleggia anche l’amore dell’uomo verso Dio e verso il prossimo che non deve esaurirsi mai. Il cerchio riporta ancora l’idea di un “anello” di unione che collega Dio alle persone, come una grande “Alleanza”. La corona, che è un segno di regalità e vittoria, annuncia che il Bambino che si attende, è il re che vince le tenebre con la sua luce.
I rami sempreverdi dell’abete o del pino che ornano la corona sono i simboli della speranza e della vita che non finisce, eterna appunto. Questi rami richiamano anche l’entrata di Gesù in Gerusalemme, accolto come Re e Messia e salutato con l’agitare di rami. Ancora oggi la liturgia ambrosiana pone nell’Avvento, il racconto dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme.
Per ornare la corona si usano nastri rossi o violetti: rosso o rosa, simbolo dell’amore di Gesù che diventa uomo; violetto, segno della penitenza e della conversione per prepararsi alla sua venuta. Data la sua origine la corona d’Avvento ha una funzione soprattutto religiosa: annuncia l’avvicinarsi del Natale a tutti coloro che vogliono prepararsi ad esso.
Le quattro candele…
Le quattro candele hanno un loro significato e vengono accese una per settimana, ogni domenica, quando la famiglia è riunita. Di solito l’accensione è riservata ai più piccoli, proprio perché questa tradizione è nata per preparare i bambini al Natale:
La prima candela, quella che si accende la prima domenica di Avvento, si chiama Candela del Profeta ed è la candela della speranza. Ci ricorda che molti secoli prima della nascita di Gesù ci furono uomini saggi, chiamati profeti, che predissero la sua venuta al mondo. Un profeta di nome Michea predisse perfino che Gesù sarebbe nato a Betlemme.
La seconda candela, chiamata Candela di Betlemme: candela della chiamata universale alla salvezza; ci ricorda la piccola città in cui nacque il Salvatore.
La terza candela è chiamata la Candela dei pastori, candela della gioia, perché furono i pastori ad adorare il santo Bambino e a diffondere la lieta notizia.
La quarta candela è al Candela degli Angeli per onorare gli Angeli e la notizia che portarono.