Papa Francesco denuncia le conseguenze negative, sull’ambiente e sugli esseri umani, delle attività di estrazione mineraria, in un messaggio inviato al presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, in occasione dell`apertura dell`Incontro “Una giornata di riflessione. Uniti a Dio ascoltiamo un grido”, promosso e organizzato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace con i rappresentanti di comunità danneggiate da attività estrattive provenienti da Paesi dell`Africa, dell`Asia e dell`America, che si svolge a Roma, al Salesianum, da oggi a domenica.
“Venite da situazioni differenti e in diversi modi sperimentate le ripercussioni delle attività minerarie, siano esse condotte da grandi compagnie industriali, da artigiani o operatori informali”, scrive Francesco. “Avete voluto riunirvi a Roma, in questa giornata di riflessione che si ricollega ad un passaggio dell`Esortazione apostolica Evangelii gaudium, per far riecheggiare il grido delle numerose persone, famiglie e comunità che soffrono direttamente o indirettamente a causa delle conseguenze troppo spesso negative delle attività minerarie. Un grido per i terreni perduti; un grido per l`estrazione di ricchezze dal suolo che paradossalmente non ha prodotto ricchezza per le popolazioni locali rimaste povere; un grido di dolore in reazione alle violenze, alle minacce e alla corruzione; un grido di sdegno e di aiuto per le violazioni dei diritti umani, clamorosamente o discretamente calpestati per quanto concerne la salute delle popolazioni, le condizioni di lavoro, talvolta la schiavitù e il traffico di persone che alimenta il tragico fenomeno della prostituzione; un grido di tristezza e di impotenza per l`inquinamento delle acque, dell`aria e dei suoli; un grido di incomprensione per l`assenza di processi inclusivi e di appoggio da parte di quelle autorità civili, locali e nazionali, che hanno il fondamentale dovere di promuovere il bene comune”.
All’incontro “Uniti a Dio ascoltiamo un grido”, organizzato in collaborazione con la rete latino-americana “Iglesias y Mineria”, partecipano circa trenta rappresentanti di comunità colpite dalle attività minerarie, con testimonianze anche molto drammatiche, tra cui quelle dall’Africa, dall’India, dal Cile e dal Brasile.